Covid 19 e la nuova era del web?
A distanza di quasi tre mesi dall’inizio di questa che possiamo definire “nuova era” causata dal Covid 19 vogliamo condividere con voi alcune delle nostre considerazioni ed esperienze inerenti, ovviamente, il mondo web facendo riferimento a dati analizzati da importanti Società del settore.
E’ innegabile un incremento di richieste di preventivo (più o meno andate a buon fine) e tantissime gli incontri in video call avuti con privati, aziende e studenti.
Facendo una doverosa premessa diciamo che, si, noi operatori del web (sviluppatori, social media manager, copywiter, SEO, ecc), ci riteniamo fortunati rispetto a tantissimi altri settori in forte sofferenza.
E’ il momento però in cui, chi aveva alcuni dubbi sulle potenzialità di questo strumento, riveda la sua opinione e si dia davvero una mossa!
Vediamo il perchè.
Nuovo comportamento sociale
A causa del Covid-19 siamo stati costretti in modo drastico a modificare le nostre abitudini di vita, rimanendo confinati all’interno delle nostre case quasi sempre connessi, per non restare soli, per passare il tempo, per continuare a lavorare (l’ormai famoso smart working) o per acquistare prodotti e oggetti che altrimenti non avremmo potuto comprare.
Non solo.
In molti si sono trovati ad affrontare una nuova sfida lavorativa, magari con il forte rischio di perdere il posto di lavoro e le certezze acquisite nel tempo. Questo ha portato anche tante persone a sedersi davanti ad un pc, si, proprio i famosi vecchi pc, quelli con il monitor più grande, una tastiera ed appoggiati in genere su un tavolo e/o scrivania (è sempre più raro che le persone si siedano davanti ad un computer, fateci caso). L’approccio ad un pc è completamente diverso da un tablet o smartphone, davanti ad un pc da seduti si ha il tempo per riflettere, valutare, capire e decidere.
Vediamo, grazie ad una attenta analisi dei dati, come si sta comportando il comparto e-commerce negli ultimi 3 mesi e capiremo cosa sta davvero accadendo.
L’impatto del Covid-19 sul retail è stato fortissimo, addirittura rivoluzionario: milioni di italiani hanno comprato in rete per la prima volta, superando tutti gli scetticismi legati al tema e vedendo finalmente con i propri occhi che l’eCommerce funziona ed è comodo, molto comodo.
Sebbene dal 2015 al 2019 l’eCommerce in Italia sia quasi raddoppiato, la sua incidenza lasciava perplessi gli addetti ai lavori, perché valeva nel 2019 poco più del 7% del venduto totale.
Su questo status quo si è appena innescata una rivoluzione: la maggior parte delle persone nelle ultime settimane è entrata in contatto con l’eCommerce ed è su questo presupposto che XChannel, società di marketing e comunicazione crosscanale di Milano, ha realizzato lo studio “Rivoluzione eCommerce”, rivelando e analizzando tutti i trend e i numeri legati al commercio online ai tempi del Coronavirus.
Il boom dell’e-Grocery
Stando ai dati Google, la mobilità degli italiani per recarsi in negozi alimentari, drugstore in generale e farmacie, e dunque per comprare beni di prima necessità dal cui acquisto non si può prescindere, è diminuita del 42% nell’ultimo mese e mezzo.
Nuovi comportamenti di acquisto
L’analisi di XChannel ha preso in considerazione anche i comportamenti delle persone negli step intermedi del funnel di vendita, ossia quelli di interesse e considerazione, studiando le ricerche effettuate dagli utenti su Google in relazione ai principali settori della GDO: Abbigliamento, Beauty, Elettronica, Giocattolo e Servizi alimentari. Il risultato dell’analisi è che le ricerche avvengono prevalentemente per specifico prodotto (32%) come ad esempio crema o scarpe, per marketplace (16%) ossia Amazon e per brand o eShop (16%).
Secondo i dati di Amazon del periodo febbraio-aprile 2020, infatti, le categorie che stanno crescendo maggiormente in termini di vendita sono, come sappiamo bene, le mascherine chirurgiche, che crescono del +12.559%, la spesa online – che è il driver del nuovo ecommerce – +5436%, e i prodotti per fare palestra in casa + 1053%.
Gli strumenti interni di XChannel per leggere i numeri di Amazon, che la società mette tutti i giorni a disposizione dei propri clienti, certificano anche i numeri di crescita della categoria food. In particolar modo la ricerca dei prodotti a più alta conservazione è aumentata in maniera eccezionale su Amazon e vede come prima query di ricerca (+700%) il tonno in scatola. I dati del Beverage mostrano un’interessante crescita della birra, più del vino, +421% e soprattutto, più del vino che dell’acqua: + 314% vino, +203% acqua.
Nel settore dell’Home Care, Amazon rileva che i detersivi casa con funzione igienizzante sono anch’essi in crescita enorme. Oltre al caso della carta igienica con un +427%, anche detersivi lavatrice e detersivi pavimenti hanno trovano terreno fertile col +201% sugli acquisti.
I meno venduti
Le categorie in perdita sono categorie di prodotti che normalmente si usano per uscire, borse da lavoro (-48%), e i prodotti usati per gli spostamenti, borse da viaggio, valigie. Anche l’abbigliamento formale è in declino: le cravatte non sono che l’esempio più evidente, in calo del 49%, di uno sdoganamento nelle videoconferenze di una nuova informalità casalinga. In ogni caso, come si vede, le categorie in decrescita sono poche e decrescono in maniera tutto sommato contenuta.
Quindi?
Se eravate scettici sullo strumento “web” è davvero ora di ricredersi, ma fate in fretta!
Noi siamo qui per aiutarvi a capire, consigliarvi, analizzare le esigenze ed eventualmente avere la consapevolezza di dirvi: “lascia stare, quest’idea non funzionerà” che sia un e-commerce o meno.
Ti aspettiamo
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