I 16 fatali errori da non fare per il tuo e-commerce
Hai realizzato il tuo sito con tutti i crismi della strategia SEO, i tuoi prodotti sono di ottima qualità ed i prezzi buoni: allora perché il tuo ecommerce non riesce a decollare e le vendite sono scarse? Evidentemente commetti degli errori che ne bloccano la crescita.
Alcuni sono errori di concetto, altri riguardano l’estetica del sito ed altri ancora cozzano contro le più basilari regole della SEO. Oggi la concorrenza è altissima, soprattutto dopo il trasferimento in massa di buona parte del mercato offline nell’online. Ciò significa che il tuo sito per conquistare le prime posizioni nella serp non deve essere buono, ma perfetto.
Esaminiamo quali sono gli errori più frequenti in fase di realizzazione di un e-commerce e come intervenire.
1-Immagini sgranate e di scarsa qualità
Nell’epoca dell’apparire il tuo sito deve garantire un grande impatto visivo già dall’apertura. Questo però non basta, anzi diventa inutile se non utilizzi foto di qualità per i tuoi prodotti. Immagini sgranate e poco visibili danno un’idea di trascuratezza, concetto che viene associato al tuo brand.
Foto di qualità invece prolungano la permanenza del visitatore sulla piattaforma, condizione che quindi favorisce le vendite. Assicurati inoltre che la tua immagine non sia troppo grande, altrimenti rischia di provocare rallentamenti alla pagina, e che abbia un design “responsive”, altrimenti potrebbe risultare poco visibile o aprirsi in modo errato su un dispositivo mobile.
2-Usare una piattaforma non mobile-friendly
Ne abbiamo appena accennato: il tuo e-commerce deve essere mobile-friendly. Si stima infatti che circa il 53,9% delle vendite online avviene tramite dispositivi mobile. Ciò significa che se non hai un e-commerce mobile-friendly non potrai raggiungere più della metà dei potenziali clienti. Esiste un tool gratuito (Test ottimizzazione mobile) fornito da Google tramite il quale verificare se il vostro sito è perfettamente ottimizzato per le versioni mobile
3-Non avere una homepage chiara ed intuitiva
La tua home page deve essere intuitiva e trasmettere subito al tuo cliente l’idea che è nel posto giusto. Devi quindi spiegare chi sei, cosa fai e quali sono i prodotti che vendi, opportunatamente suddivisi per categorie che facilitano la navigazione.
Risulta utilissimo, anzi necessario, fornire al cliente diversi strumenti di supporto: dalla chat live alle FAQ. Assicurati anche che i tuoi contatti siano perfettamente visibili per i tuoi clienti che possono così contattarti velocemente.
4-Descrizioni poco dettagliate
Un errore che commettono spesso i siti di oggettistica e di abbigliamento è quello di non fornire descrizioni complete dei prodotti. Si tratta di un “epic fail”, letteralmente un “fallimento epico”, poiché soprattutto per questi articoli gli acquirenti vogliono sapere tutto, a partire dal materiale, proprio perché non possono toccarli con mano.
Non necessariamente devi scrivere descrizioni chilometriche, possono essere anche concise purché siano esaurienti e complete. Ultima cosa: non copiare da altri siti, perché questa è una pratica severamente penalizzata da Google.
5-Assenza di recensioni dei prodotti
Recenti indagini hanno rivelato che almeno il 70% dei clienti, prima di procedere all’acquisto, legge le recensioni dei prodotti. Se non sono presenti, rischi quindi di perdere una fetta molto ampia di potenziali clienti. Le persone si “fidano” di chi ha provato quel prodotto prima di loro, quindi se non ci sono commenti preferiscono non fare salti nel vuoto.
Inoltre siti ricchi di recensioni generano contenuti unici gratis dai quali vengono costantemente aggiornati, una pratica molto gradita a Google che così premierà il tuo e-commerce proiettandolo nelle prime posizioni dei motori di ricerca.
6-Titoli non uniformi
Sui titoli il discorso è un po’ più complesso. Differenziare i titoli può in effetti risultare complicato, soprattutto se devi descrivere una serie di prodotti dello stesso brand. In tal caso il rischio è di sovraottimizzare la parola chiave, ottenendo l’effetto opposto.
Come risolvere il problema? Potresti seguire questo schema: marca-modello-numero. In questo modo hai la certezza di avere sempre titoli diversificati e pertinenti.
7-Contenuti ripetitivi e ridondanti
Se usi gli stessi contenuti all’interno del sito o se addirittura sono copiati da altri siti, rischi grosso. Non solo il tuo e-commerce non si indicizzerà ma, come già anticipato precedentemente, sarà penalizzato da Google che tende a punire i “furbetti”.
Devi quindi sforzarti di produrre contenuti in grado di differenziarsi anche per prodotti piuttosto simili tra di loro. Impara ad usare i sinonimi e dai libero sfogo alla tua fantasia per realizzare descrizione diverse e variegate.
8-Sottovalutare l’importanza dei micro-influencer
Molti e-commerce escludono a priori la partnership con gli influencer, poiché ritenuti troppo costosi. Non devi però necessariamente ingaggiare un vip con un cachet stellare, ma basta affidarti ai micro-influencer che possono offrire prestazioni ancora migliori in determinate aree geografiche.
Desideri realizzare un e-commerce a Lecce? Allora cerca un micro-influencer con una buona dose di fan al seguito attivo nella città salentina che abbia una buona credibilità nel tuo settore. Con un piccolo investimento puoi avere un ritorno immediato che ti consente di recuperare immediatamente la spesa fatta. Considera che Millennials e Generazione Z, che rappresentano la percentuale maggiore di acquirenti online, seguono con grande interesse gli influencer dall’alto potere persuasivo.
9-Non essere presenti sui social media
L’e-commerce rappresenta l’ingresso principale della tua attività, ma non deve essere l’unico. Anzi, devi predisporre una serie di accessi secondari consentendo a quante più persone di accedere alle tue offerte anche su altri canali.
Ed uno dei canali migliori per conquistare e attirare pubblico è senza ombra di dubbio quello dei social media. Non essere presente sui social media significa non essere visibile e, oggi come oggi, la visibilità è praticamente tutto.
Sui social media puoi raccontare la tua azienda in vari modi anche tramite lo storytelling, la soluzione migliore per fidelizzare il tuo pubblico.
10-Modalità di pagamento lunghe e complesse
Eccoci ad un’altra questione che i retailer digitali spesso ignorano: le modalità di pagamento.
Immagina questo scenario: hai attirato il tuo cliente con un’efficace campagna di marketing facendolo atterrare sul tuo sito. Il prodotto offerto piace e quindi il cliente inizia a leggere la descrizione e le caratteristiche.
Ormai è convinto dell’acquisto, tant’è che mette anche il prodotto nel carrello. A questo punto deve “solo” pagare. Solo è stato messo tra virgolette proprio perché l’acquisto, pur essendo l’ultimo passaggio, viene reso troppo complesso oppure presenta un’unica modalità di pagamento.
Il cliente, indispettito, decide di rinunciare all’acquisto e difficilmente tornerà sul tuo sito. Tutto il tuo lavoro così va a farsi benedire!
11-Evitare link rotti e pagine Error 404
Il broken link (in italiano “collegamento rotto”) è un link al quale, accedendovi, si viene indirizzati verso la risposta del server “la pagina non esiste o non è stata trovata”.
Questo collegamento potrebbe non esistere più a causa di malfunzionamento del server, una risorsa spostata, o a seguito di una migrazione da un dominio ad un altro o la configurazione del sito stesso. E’ quindi fondamentale che il webmaster o il proprietario del sito controllare che non ci siano collegamenti rotti o risorse non disponibili in quanto link rotti sono molto negativi sia per l’atteggiamento dell’utente verso il sito (non affidabilità e scoraggiamento) che per i motori di ricerca (il robot di ricerca visita il vostro sito e incappa regolarmente su collegamenti rotti.). Agli occhi dei motori di ricerca questo risulta molto negativo.
12-Ottimizzazione SEO
Anche su questo abbiamo scritto articoli su articoli, spiegando come si ottimizza al meglio un sito web. Questo vale a maggior ragione quando trattiamo di un sito ecommerce. Ignorare la SEO significa perdere tutte quelle potenzialità che la ricerca organica offre. Lavorare per bene sulla SEO per ogni scheda prodotto offre tantissime possibilità che la scheda sia posizionata sui motori e quindi visitata.
Ma come si ottimizza SEO una scheda prodotto? Questo è un argomento abbastanza complesso sul quale ci torneremo con un articolo specifico.
13-Incentivi all’acquisto (Ottimizzare il processo di acquisto)
Ricevere utenti che si trasformano automaticamente in clienti è molto difficile per cui è fondamentale non trascurare il processo di acquisto, accompagnando l’utente a compiere l’azione che desideriamo compia (potrebbe non essere l’acquisto ma anche iscriversi alla newsletter, riscattare un’offerta o ricevere aiuto durante l’acquisto).
Ignorare questo processo di acquisto del cliente (quindi non creare un funnel di vendita) è un’errore importantissimo che non dovrai commettere. Le strategie sono numerose, dipende dall’obiettivo. Ad esempio puoi offrire le spese gratuite, un’iscrizione alla newsletter con la possibilità di ricevere un coupon oppure delle offerte a tempo.
14-Struttura e albero navigazione complessi
Una buona struttura del sito e dell’albero di navigazione (menu) facilita la crawlability del sito da parte dello spider e agevola la navigazione dell’utente, migliorando il posizionamento in Serp e attirando traffico organico in target con voi.
Spesso però si sottovaluta l’importanza della struttura di un sito a favore, magari. nella produzione di contenuti inserendoli in modo disorganizzato. Un sito disorganizzato e senza un progetto a monte portano ad una certa frustazione da parte degli utenti che cercano un determinato prodotto con il risultato che molto probabilmente lo abbandoneranno (avete perso una cliente o una vendita!).
Quindi, prestate molta attenzione alla struttura, valutatela prima, facendo un progetto magari su carta pensato e ragionato.
15-Sito pesante e lento all’apertura (soprattutto da mobile)
In un lungo nostro articolo ci siamo soffermati sull’importanza di avere un sito veloce e rapido all’apertura, proprio perchè la gran parte degli utenti visita contenuti web in movimento.
Se il vostro sito ecommerce è lento provoca un disagio sia da parte dell’utente che dovrà attendere molto tempo prima di accedere ad un articolo o nella fase di pagamento del prodotto che problemi di “affidabilità” da parte di Google (il quale da un rating ad ogni sito prendendo come riferimento la velocità di caricamento dei contenuti e quindi di apertura del sito stesso).
16-Mancano le pagine Chi siamo – Resi e spedizioni
Senza addentrarci troppo e facile intuire come è importantissimo indicare in modo chiaro ed esaustivo sia le condizioni di vendita del vostro ecommerce (metodi di pagamento, restituzione, spedizioni, reclami, ecc) che presentare la vostra azienda, i vostri punti di forza e, meglio ancora, delle immagini che vi raccontino.
Tutto questo serve a rassicurare il potenziale vostro cliente il quale probabilmente non vi conosce e non sa da chi sta acquistando.
Rivedi attentamente il tuo sito e, se riscontri solo uno di questi problemi, intervieni immediatamente!
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